L’energia educativa di Giusy Versace “Modello per i Giovani”
Cara Giusy Versace,
da pochi giorni il popolo del Csi ti ha eletto “modello per i giovani” all’interno del premio “Fair Play Menarini”. Negli ultimi mesi la tua popolarità è cresciuta moltissimo. Hai vinto “Ballando con le stelle”. Stai conducendo “Alive” e continui a gareggiare ottenendo risultati importati, e - come sempre - sei rimasta te stessa. Il tuo sorriso e il tuo amore per la vita travolgono e contagiano tutto e tutti. Lo sappiamo bene noi del Csi. Da anni sei in giro tra oratori e società sportive per portare la tua testimonianza. Dove passi tu nulla è più come prima. Chi ti incontra, rimane “scosso” dalla tua positività e dalla tua capacità di amare sino in fondo la vita. Tu sai che questo piccolo premio porta dentro una responsabilità grande. Essere un “modello” per i giovani di oggi: cosa c’è di più bello e più entusiasmante?
Assegnare a te questo riconoscimento, dopo aver chiuso il concorso on line, è venuto con naturalezza. Ma a tutti i campioni di oggi chiediamo di assumersi questa responsabilità.
Abbiamo bisogno di Voi, cari campioni, per educare i giovani di oggi. Nello sport ci sono cose che non vanno. Ma ci sono anche tantissimi atleti di alto livello (anche nel calcio) che sono bravi, bravissimi ragazzi e che con la loro vita danno una preziosa testimonianza. Restano spesso nascosti, per pudore, per timidezza, perché il “sistema” non li aiuta (alcuni club non comprendono a fondo l’importanza di valorizzare l’azione educativa dei loro atleti). Abbiamo bisogno che usciate allo scoperto, che i campioni che credono nei veri valori della vita raccontino la loro esperienza , incontrino i ragazzi, creino “messaggi positivi “ forte e costanti. Qualcuno potrebbe dire: “ciò accade già molto spesso”. Si è vero. Ma è altrettanto vero che accade in modo occasionale, sporadico. Si può e si deve fare di più. Giusy Versace ci ha creduto davvero. Ha scelto di spendere una parte del suo tempo per testimoniare la sua vita. Ha capito che stare coi ragazzi significa far loro un regalo, ma anche rendere molto più bella la propria vita. E non bisogna avere per forza storie di vita “toste” da raccontare. Va benissimo anche la normalità. Una normalità che al mondo di oggi è preziosa come l’oro. Non è certo solo una questione che riguarda i campioni. Tutto il sistema sportivo deve prendere sul serio la propria immensa potenzialità. Se messa a sistema questa azione educativa renderebbe ancor più bello lo sport di oggi, senza togliere nulla alla prestazione e farebbe un gran bene per i ragazzi e i giovani. Il Csi lo testimonia da sempre. Occorre però che tutto il mondo sportivo ci creda. Atleti e dirigenti che hanno una passione educativa, pur se dentro lo sport professionistico, devono fare un passo in più: sentire la freschezza e il gusto di uscire dai soliti schemi per testimoniare ai ragazzi il bello della vita e delle sport. Contagiandosi tra loro, avendo il coraggio di superare quella mentalità che considera l’azione educativa un optional nella vita di un campione o di uno sportivo di livello. Se questo accadrà lo sport libererà energie educative impressionanti. Essere un modello per i giovani e stare tra loro dovrebbe essere la prima ambizione di un campione. Sin da piccoli dovremmo far crescere i futuri campioni con questa mentalità. Lo stiamo facendo? Forse si, ma si può fare di più.